Siccome il thread aperto dal Capo non funzionava ho voluto provare io!
Qualcosa l’ho detto già in altra discussione: l’audio del Geox non è quello dell’Auditorium (cosa che non è colpa né nostra né dell’organizzazione né dei Marillion ovvio) pertanto per chi entrambi li ha fatti la differenza purtroppo l’ha avvertita, nell’organicità e nella compenetrabilità dei suoni di band e orchestra, nel suonato soprattutto.
Dicevo altrove che ho preferito di gran lunga la scaletta romana perché certi brani non li cambi con altri in un concerto che è più intimistico, più sinfonico, più da leccarsi orecchie e anima proprio perché arricchito con archi e fiati: ma correggo un po' il tiro dicendo che sono ben contenta che più brani di quanto sono soliti abbian mutato, sennò sarebbe stato peggio “lamentarsi” di aver macinato km e soldi per un ovvio totale bis. Pertanto pur votando la scaletta di Roma un plauso sentito al cambio di brani.
Il pubblico: onestamente dalla I fila di entrambe le sere io la differenza di partecipazione non l’ho avvertita molto (a meno che voi non intendiate per partecipazione gli ooooohhhh ooooohhhhhhhhhh e le ole al presentare gli orchestrali, momento carino e simpatico e giusto a cui io stessa ho partecipato ma che nulla sta a significare in più o in meno sulla partecipazione emozionale di una audience! C’eran più bandiere? Ovvio c’eran anche 1000 persone in più! Vorreic he qualcuno che ha visto concretamente in cosa si sia palesata la differenza tra le due audience melo dica perché io non saprei rispondere a parte l’ovvietà dei momenti ilari, degli oooohhhhhhhh ooooohhhhhhhhhh etc etc) ma potrei sbagliarmi proprio perché, spalle al pubblico, avvertivo solo ciò che giungeva avanti. Dal palco han visto loro e meglio e sentito loro se il calore arrivava o meno: ed ho capito che qualcosa non andava solo ed esclusivamente perché H a Roma, immenso stellare stratosferico inumano inarrivabile è stato H uomo e cantante, a Padova è stato l’H frontman (sempre unendoci gli stessi e non di più o di meno aggettivi di prima) che siamo abituati a vedere. Metteteci una pezza, diciamo noi a Roma ma io avevo bisogno per un momento di una pausa dalla sua a volte ripetutamente ripetitiva teatralità (che amo alla follia, che so a memoria, che straadoro…ma a volte anche di meno non toglie nulla all’immensità del cantato, delle parole e dell’uomo che abbiamo di fronte!). Quale ho preferito dei due: cadrete dalla sedia ma io, suora hogartiana scalza, continuo a dire l’H di Roma perché mi riporta a qualcosa di ancestrale, di vecchio, di vissuto meno istrionico e teatrale dei tempi che furono in cui si mangiavano metaforicamente “pane e cipolla” perché ai concerti eravamo in 150 (si perché io sono anziana e certe cose me le ricordo…loro boh…anzi lui boh…vado a dimostrare tra qualche rigo). E da qui attacco con i sassolini…i macigni…
Mi ci son svegliata sabato mattina con il fiele in bocca, la sera prima guardavo, ascoltavo, sentivo dentro e fuori e facevo fatica ad esteriorizzare:
1) Sei pure un gran figo, un artista stellare, il mio Dio personale ma se ti sento ridire un’altra volta che la prossima canzone è dal MY ALBUM Brave o altro (MY ALBUM è stato detto due volte…uno mi sarebbe bastato! Ho chiesto conferme, non l’ho sentito solo io) giuro che mi alzo e me ne vado: dubito gli sia morta la maestra di grammatica alle elementari, dubito si sia assunto a portavoce della galassia marillica d’improvviso, dubito che l’Alzheimer gli abbia fatto dimenticare di essere in una band e non ad un H naturale (lui che quella H che io scriverei megagalatticamente maiuscola ci tiene a scriverla e farsela scrivere sempre in minuscolo)…. Visto che loro stan tanto attenti a certe piccolezze e bisogna sempre trattarli con le pinze volevo far notare che io ho notato e non ho gradito. IO eh…che sembro seguire il gruppo solo perché esiste LUI, QUELO, IL SOMMO. Anche NI. La I volta che l’ho sentito (a PD ho pensato di aver capito male o che si fosse sbagliato, la II ho avuto certezza e ho detto tra me e me “ti dice bene che io non sono uno dei quattro che c’hai accanto e dietro!);
2) IL SOMMO, LUI, QUELO che dice a Padova che “in questa parte d’Italia è stato il pubblico migliore degli ultimi anni” non si ricorda concerti come quello di Cascina immagino (o quello alo Spazio Zero), il freddo, i 100 gatti venuti da ogni parte di Italia, chissà se si son ripagati almeno il viaggio quella volta… se lo immaginerebbe L’ALTISSIMO (neanche troppo) che a quel concerto poteva averlo sostenuto gente che tutt’oggi lo sostiene e che si fa tutte le date italiane manco ce l’avesse nel contratto da fan di sborsar soldi su soldi che magari non gradirebbe la CADUTA DI STILE che uno non si aspetterebbe mai da uno sensibile, intelligente, che ha fatto la gavetta, che c’era sicuro tra i 100/150 di Cascina, mi ricordavano i miei amici lo Spazio Zero e quindi anche di Roma e di Padova? Trovo giusto e onesto avere preferenze, trovo giusto e onesto pure esprimerle ma trovo POCO PROFESSIONALE darle fuori in quel modo non avendo il minimo tatto. Ma che sei abbottonato, schivo, inglese etc etc quando ti pare? E giù tutti ad applaudire e gioire: di cosa che a Padova SIAMO (la “critica” parte da una che i concerti li fa sempre – testimone il Capo da quando mi conosce e chi mi conosce – in doppietta!) stati più fighi di Roma o di qualsiasi pubblico veneto fino a quel giorno? Dimenticato Verona? Memoria corta come le sue gambe, il ragazzo! Io ero comunque lodata, partecipe di una delle 2400 parti di quel calore che gli arrivava da sotto il palco però ho trovato oltremodo fuori luogo quella espressione e quel giubilo: boh, ricordiamoci tutti da dove siamo partiti, noi pochi scemi a seguirli sempre o quasi e loro.
3) La sera di Roma si è limitato a commentare la storia dello sventolio delle bandiere con un secco :”Voi italiani siete sempre sorprendenti” (o cosa simile), la sera dopo per l’identico flash mob il sottolineare invece quanto sia figo che abbiamo rappresentato il mondo, il mondo unito…..visto il fiele che mi girava in bocca: SOMMO VATE, non è che l’età ti impedisce di capire subito le cose e qualcuno ha dovuto spiegartelo dopo che rappresentano le bandiere e solo in II battuta l’hai capito? Oppure devo pensare che 1000 posti paganti in più han reso immediatamente percepibile che stavamo facendo da due sere?
E adesso una cosa che non c’entra nulla con loro: suggerirei a Phil Brown di fare un doppio discorso, il I sul non scassare con i cellulari che riprendono video e non si limitano a scattare sporadiche foto (che ci stanno ad un concerto), il II su chi deve cacciar il suo commento ogni canzone ed ogni mossa fatta da chi è sul palco oltretutto ad alta voce (perché ci sta che dici una o due o pure tre cose in due ore nell’orecchio del vicino ma non 12 cose su 12 brani urlando al punto che io che a tratti cantavo, che di sicuro ascoltavo e che avevo le cuffiette nelle orecchie sentivo nitidamente): ai concerti si può cantare/non cantare, saltare/non saltare, piangere/non piangere, ridere/non ridere, battere le mani a tempo/stare in modalità mummia egizia, stare in piedi/stare seduti ad applaudire, MA NON E’ PREVISTA LA TELECRONACA CALCISTICA ogni intro di pezzo. Questa non la chiamo libertà di comportamento ma ineducazione.
E comunque se non fosse stato chiaro (perché non l’ho detto):
- I concerti sono stati fantastici, forse i migliori mai visti;
- Il pubblico TUTTO è stato fantastico, già che c’era ed è accorso in massa riempiendo entrambe le sale è segno tangibile di quanto i Marillion dovrebbe occuparsi di altro che pensare a chi batte le mani più forte: ultimamente i fan dello zoccolo duro stanno iniziando a calarsi nelle vesti di fans dello zoccolo duro, fossimo un po' più coesi tra noi e non a gruppetti che “manco se salutano” (stavolta io per prima perché e 1 concerto, e 2, e 3, al 6/7 ti rompi un po' le castagne di dover sempre esser ossequiante verso chi è tal quale tu sei – un fan appunto - e dovrebbe star lì per una cosa sola: star in atteggiamento onorante occhi e orecchie al palco e non ad aspettare il saluto o di esser riconosciuto/a. Quindi sì, è pure colpa mia, tranne pochi/e non mi son filata nessuno!);
- Loro sono stati fantastici: non hanno età anagrafica, non hanno definizione musicale che gli calzi addosso. Pertanto basta battere il ferro finchè è duro e far cassetta, entrate in monastero e scrivete altro, che tempus fugit e c’avete l’età di mio nonno anche se non pare;
- La voce di Hogarth qualcosa che migliora col tempo perché non solo è vero che nella botte piccola c’è vino buono ma deve esser vero che ci sia qualcosa di soprannaturale in lui;
- Devono star capendo man mano che vengono da noi che anche sull’Italia si può contare e si è chiaramente visto: a Roma nell’occasione che il fan club ha riservato agli iscritti (senza prenderci soldi, anzi in genere ne perdo, ricordo che abbonarsi fa sì di avere un posto in I fila a volte…peggio per voi che per 20 euro volete perdervi le purtroppo sporadiche occasioni che ci si danno) e a Padova con il loro comportamento sul palco. Torno a dire che forse iscriversi e aumentare di qualche unità quel, vi assicuro esiguo, numero farebbe magari apparire il fan club in espansione, più maturo, farebbe capire che non solo ad Aylesbury si lavora per migliorare ma anche a Ferrara, direi (tanto per dare al fan club la connotazione della sede ufficiale che ha: perché il fan club siano noi tutti!)
Se a qualcuno interessa i brani che non riesco a trovar parole (io eh?) per descrivere sono stati Estonia, Ocean Cloud, The Space…pensavo di aver sentito la miglior versione di The Space quando a Milano la dedicò al Capo: io una The Space così non l’ho sentita neanche sul blu-ray della RAH mi spiace, la migliore in assoluto dalla I incisione fatta su disco! Peccato non averla riproposta a Padova per chi solo a Padova c’era non per sentirmi il bis.
Ed ora: un ringraziamento al mio uomo che ha un amore e una pazienza immensa, al Capo che stavolta ho avuto il piacere/dispiacere di vedersi smazzare da più vicino di quanto son solita fare e che ho avuto il piacere di aiutare in una piccolissima e insignificante quanto per me gratificante e colma di gioia cosa (e grazie dei ringraziamenti pubblici in altro thread che non aspettavo, non chiedevo, non meritavo), un ringraziamento alla mia piccola combriccola di amici che non ha bisogno di Faccialibrarsi tra loro per divertirsi e affiatarsi sempre di più con la scusa di essere fan dei Marillion, a me stessa che ci credo sempre di più a quello che mi coinvolge totalmente l’animo (adesso poi che Quelo mi ha fatto incaxxare la prendo a sfida personale darci ancora più dentro, se si può!).
Chioso con: io e il mio compagno abbiamo deciso, dopo le due date, di adottare per Natale non il solito cagnolino o gattino ma una chitarra…la compri, la porti a spasso, te la metti al collo, ci fai un giro, fa chic, non impegna e all’occorrenza ti copre pure la panzetta! Che ve devo di’? C’ho un rigurgito d’amore che sta facendo acido ‘sti giorni! Tutto questo sopra scritto con una passione che mi esce da ogni poro, ricordando anni e anni di fatica a far capire agli altri chi diavolo ascoltavi e andavi in solitaria a vedere ai concerti “Marillion chi? Ma esistono ancora? Ma è vero che hanno cambiato cantante? E che tipo di musica fanno?”….ma vaffanzum: ci sono, ci sono ancora, ci sono sempre stati (e chissà perchè non ve ne accorgevate!) e sono sempre più grandi!